Il Tirreno – Nasce un nuovo centro Alzheimer a Livorno: sarà nel Palazzo del Portuale
livorno. Per tante famiglie che hanno a che fare quotidianamente con la malattia e che alle difficoltà di sempre hanno dovuto aggiungere l’isolamento da covid, potrà essere una boccata d’ossigeno: tra pochi mesi in città nascerà un nuovo centro diurno per i malati di Alzheimer. Oggi ne esiste solo uno, il “ Martini” a Villa Serena, che mette a disposizione 15 posti. Con il nuovo centro se ne aggiungeranno almeno 20. Dove? Nei grandi locali al piano terra del Palazzo del Portuale, in piazza del Pamiglione, già sede di alcuni uffici e servizi della Svs.
È stata infatti la Svs, con le sue varie anime, ad aggiudicarsi il bando che lo scorso anno era stato indetto dalla Asl per realizzare la nuova struttura. Un’operazione fortemente voluta sia dall’azienda sanitaria che dal Comune in risposta a quello che per il territorio è da tempo un bisogno a caccia di risposte. Come per il centro di Villa Serena, il servizio funzionerà così: le quote saranno coperte per la parte sanitaria dalla Asl e per la parte sociale dal Comune, con la compartecipazione delle famiglie in base al reddito. La realizzazione e la gestione saranno invece della Svs.
«I lavori sono in corso: il progetto è stato oggetto di una manifestazione pubblica di interesse e la Svs è stata individuata come soggetto idoneo a portarlo avanti», conferma la direttrice Asl della zona livornese, Cinzia Porrà. «In un periodo segnato da una forte contrazione dei servizi – sottolinea l’assessore al sociale Andrea Raspanti – con le famiglie dei malati che hanno dovuto reggere un carico importante perché vivere in isolamento è ancora più difficile, è stata fatta un’operazione pubblica importante per estendere le tutele». «Una risposta – aggiunge – a un bisogno che era molto forte in questo territorio e che permetterà di far scorrere le liste di attesa».
A margine di un convegno organizzato pochi giorni fa dalle associazioni dei malati, è emerso che l’obiettivo è aprire il nuovo centro a fine anno, al massimo all’inizio del prossimo. A che punto siamo lo chiarisce la presidente della Svs, Marida Bolognesi: «Siamo in fase di definizione del progetto esecutivo, i locali al piano terra del Palazzo del Portuale dovranno essere adeguati a questo tipo di attività».
«Prima che scoppiasse la pandemia – racconta – come Svs avevamo fatto una piccola sperimentazione, mettendo insieme una serie di professionalità per un gruppo di anziani, grazie al contributo della Regione e all’aiuto del Rotary presieduto da Paola Spinelli».
Ora ecco questo nuovo importante impegno di più ampio respiro. «Rientra nelle mission della Svs – sottolinea Bolognesi – guardare al mondo degli anziani e delle fragilità. Così come mettere in piedi servizi per la città che difficilmente il privato è in grado di realizzare, se non un privato sociale, proprio per gli alti costi che bisogna sostenere». Non a caso, fa sapere, partirà una raccolta fondi, una sorta di chiamata a raccolta della città, per contribuire all’allestimento degli spazi del nuovo centro.
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