Il Tirreno: Completato il restauro delle statue barocche


«Ora la bellezza è salva»

LIVORNO. la presentazione

Simone Fulciniti
Un grande applauso saluta la scopertura di due statue di marmo restaurate nella chiesa di San Ferdinando, in Venezia. I due capolavori del Barocco, realizzati dall’artista Giovanni Baratta tra il 1721 e il 1723, sono stati riportati agli antichi splendori grazie all’impegno del Rotary Club Livorno, in collaborazione con la Banca di credito cooperativo di Castagneto Carducci e la Soprintendenza ai beni artistici e architettonici. Alla presentazione c’erano il vescovo Simone Giusti, il ministro generale dell’Ordine dei santissimi trinitari Pierluigi Buccarello, l’assessore alla cultura Simone Lenzi, Chiara Travisonni della Soprintendenza, Piero Corrieri della Bcc, Valeria Pulvirenti, autrice del restauro e Fabrizio Ottone delle guide Labroniche. Introdotti da Fabio Matteucci, vicepresidente del Rotary. «Il restauro generale si avvia al termine – ha detto il vescovo -. Noi vogliamo l’armonia, la bellezza e guardiamo questi stucchi, questa chiesa: un Barocco livornese tra i più belli della Toscana, da conservare con cura. Per fortuna col Museo della città si è pensato a far sparire gli ultimi richiami della guerra. Noi dobbiamo preservare il nostro patrimonio ed essere felici che questa chiesa sia tornata al suo splendore». «Sono testimone di come questa chiesa negli ultimi dieci anni si sia veramente trasformata – ha aggiunto Buccarello – grazie agli impegno di enti pubblici e privati che amano l’arte. La bellezza di questo luogo fa un po’ da contrappunto allo scempio, alla distruzione della guerra. Cultura e arte possono essere messaggere di pace, perché uniscono. Aiutandoci nello sviluppo di una cultura di solidarietà». Pulvirenti, da parte sua, ha spiegato le delicate fasi del recupero. «Abbiamo pulito le superfici: presentavano macchie dovute ad interventi antichi che avevano portato all’offuscamento della trasparenza del marmo. Nelle zone delle vesti si era accumulato lo sporco più resistente. Le puliture sono state differenti in base alla tipologia di marmo. Infine abbiamo applicato protezioni per tutelare le opere nel corso del tempo». Le statue rappresentano due santi re: Sant’Enrico II di Germania e Sant’Edoardo Re. A margine dell’evento è stata presentata anche una stele informativa sulla chiesa realizzata su testo di Ottone, tradotto anche in inglese da Alessandro Carelli. La realizzazione grafica è di Valentina Pieri.©

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