Il Tirreno – L’Operetta Sì di Mascagni
Cecilia Gasdia al Goldoni per il debutto della figlia
Anastasia Bartoli è un giovane talento della lirica sulle orme della madre, ora sovrintendente all’Arena di Verona
Maria Teresa Giannoni
C’era anche mamma Cecilia Gasdia a seguire l’esibizione della figlia Anastasia nel ruolo di Vera ieri sera sul palcoscenico del teatro Goldoni nell’operetta “Sì” di Pietro Mascagni, tornata dopo più di vent’anni sui palcoscenici livornesi con la regia di Vivien Hewitt, direttore Valerio Galli (si replica domani alle 16,30).Cecilia Gasdia è uno dei più noti soprani italiani e oggi ricopre anche il ruolo di sovrintendente all’Arena di Verona. La figlia Anastasia Bartoli ha seguito al Goldoni la masterclass di canto verista del Mascagni Opera Studio messa in piedi con il contributo del Rotary livornese ed è entrata nel cast della prima serata.«Ho imparato tantissimo, – ha sottolineato – il tenore Fabio Armiliato mi ha aiutato molto tecnicamente, mi ha fatto tirar fuori delle cose che avevo dentro».«Per me questo è il vero debutto e sono felice che avvenga in questa operetta che è un vero capolavoro», ha detto il giovane soprano che è una delle promesse della lirica italiana e che ha vinto l’estate scorsa il Concorso Voci Verdiane di Busseto. Nell’operetta mascagnana debuttava anche lo stesso Armiliato che pure è un tenore dalla carriera importante e che ha messo la sua esperienza al servizio dei giovani cantanti. Accanto a lui nel ruolo della protagonista “Sì”, la ballerina delle Folies Bergère che dà il titolo all’opera, la livornese Alessandra Rossi.Il teatro Goldoni è tornato a mettere in vetrina il fascino della musica mascagnana: era pieno e il pubblico ha applaudito l’operetta di Pietro Mascagni che riscontrato un grande successo. Era stato lui stesso a dirigerla l’ultima volta al Gran Hotel Palazzo.Tra il pubblico, una gran folla di appassionati di lirica e numerosi operatori del settore, tra i quali abbiamo notato il direttore del teatro Grande di Brescia, Andrea Cigni.
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