QuiLivorno – “Quattro chiacchiere allo Chalet” con Luciana Savignano
“Quattro chiacchiere allo Chalet” con Luciana Savignano
Il 3 agosto la Savignano sarà a Livorno, allo Chalet della Rotonda, nell’ambito di un’iniziativa tesa a sostenere il District Grant il cui scopo è raccogliere fondi per progetti umanitari. L’intervista, alle 21, è aperta al pubblicLuciana Savignano, étolie internazionale della danza, massima attribuzione che può essere conferita a una danzatrice, sarà domani, giovedì 3 agosto, allo Chalet della Rotonda di Ardenza in occasione del secondo evento dell’iniziativa “Quattro chiacchiere allo Chalet” promosso dal Rotary Club Livorno. Alle 21 sarà intervistata dalla presidente del Club, Vanessa Turinelli, al termine di un cocktail teso a sostenere il progetto District Grant. L’intervista, cui assisterà anche il sindaco Luca Salvetti, è aperta al pubblico.
Significativo il titolo dell’iniziativa, “Nata dalla luce, quando una stella non finisce mai di brillare”, che intende mettere al centro proprio la Savignano, milanese di nascita, vera e propria cittadina del mondo.
“Se una stella del firmamento della danza mondiale viene da Milano solo per sostenere il nostro progetto District Grant, merita tutta la nostra gratitudine e partecipazione. Questo è l’unico modo che abbiamo per ringraziarla e, forse, imparare qualcosa anche da Lei”, ha affermato la presidente Turinelli nella lettera d’invito consegnata ai soci del Rotary Livorno.
Chi è Luciana Savignano – Luciana Savignano, classe 1943, è étoile del Teatro alla Scala di Milano e del Ballet du XXe siècle di Maurice Béjart.
Cavaliere della Repubblica Italiana nel 1980, alla Savignano è stato conferito il Sigillo Longobardo della Regione Lombardia nel 1999. Le sono stati inoltre attribuiti numerosi prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio Positano Léonide Massine, il Premio alla carriera al Festival della Danza d’autore e solo tre anni fa Lo Schiaccianoci d’Oro. La Rai Tv, nel 2009, la scelse come giudice del talent show “Italian Academy 2” trasmesso nel 2009 da Rai Due.
La Savignano, formatasi alla Scuola di ballo della Scala di Milano, dopo il diploma conseguito nel 1961, è stata inviata dalla Scala al Teatro Bol’šoj di Mosca, nel 1963, per frequentare un corso di perfezionamento. Al rientro è entrata a far parte del corpo di ballo del Teatro alla Scala. La sua prima importante affermazione si è avuta nel 1968 quando Mario Pistoni la scelse come protagonista del balletto “Il mandarino meraviglioso” su musica di Béla Bartók.
Nel 1972 è stata nominata prima ballerina alla Scala e nel 1975 étoile. Nel 1973 ha avviato la sua collaborazione con Maurice Béjart che la invitò nella sua compagnia, Ballet du XXe siècle, dove interpretò la “Nona sinfonia”, “Ce que l’amour me dit” con Jorge Donn, “Romeo e Giulietta” e “Bakti”, esibendosi contemporaneamente alla Scala in balletti di repertorio come “Il lago dei cigni” e “Giselle” e in creazioni come “La bisbetica domata” e “Cenerentola”.
Nel 1994 Béjart la fece danzare ne “La voce” tratta da “La Voix Humaine” di Jean Cocteau e contemporaneamente si esibì negli spettacoli “Carmina Burana” e “Orpheus”. Importanti, inoltre, sono state le collaborazioni con il coreografo Micha Van Hoecke realizzate al Teatro alla Scala di Milano e al Ravenna Festival.
Dal 1995 prese a collaborare con la coreografa Susanna Beltrami con la quale fondò nel 1998 la Compagnia Pier Lombardo Danza, oggi Compagnia Susanna Beltrami. Dal sodalizio con la Beltrami è sorto anche lo spettacolo “Ukiyo-E, il fluire di una stella” eseguito in diversi teatri italiani.
Nel 2010 e nel 2011 ha interpretato il ruolo della Regina Thalassa nello spettacolo “Shéhérazade” con le coreografie di Fredy Franzutti. Nel settembre 2012 ha interpretato il ruolo di Don Juan nell’omonimo spettacolo del coreografo Massimo Moricone al Teatrino di Corte del Palazzo Reale per la produzione del Teatro San Carlo di Napoli.
La Savignano è una donna impegnata anche nel sociale. E’ testimonial a titolo gratuito delle associazioni italiane confederate contro la malattia di Parkinson.
Nel 2006 la giornalista Valeria Crippa le ha dedicato il libro “Anomalia di una stella”, testimonianza della sua vita artistica, mentre nel 2016 è stata pubblicata la sua biografia dal titolo “Luciana Savignano, l’eleganza interiore” scritta dal danzatore e scrittore Emanuele Burrafato. Del 2019, invece, è il libro “Conversazioni private” con Cristiano Cassani e curato da Olga Karasso e del 2021 è la testimonianza fotografica “Dedicato” di Angelo Redaelli dove viene privilegiato il percorso artistico con la coreografa Beltrami.
Il 3 agosto la Savignano sarà a Livorno, allo Chalet della Rotonda, nell’ambito di un’iniziativa tesa a sostenere il District Grant il cui scopo è raccogliere fondi per progetti umanitari. L’intervista, alle 21, è aperta al pubblico. Sarà l’occasione per conoscere da vicino quella che può essere considerata una delle più grandi danzatrici a livello europeo e mondiale.
Significativo il titolo dell’iniziativa, “Nata dalla luce, quando una stella non finisce mai di brillare”, che intende mettere al centro proprio la Savignano, milanese di nascita, vera e propria cittadina del mondo.
“Se una stella del firmamento della danza mondiale viene da Milano solo per sostenere il nostro progetto District Grant, merita tutta la nostra gratitudine e partecipazione. Questo è l’unico modo che abbiamo per ringraziarla e, forse, imparare qualcosa anche da Lei”, ha affermato la presidente Turinelli nella lettera d’invito consegnata ai soci del Rotary Livorno.
Chi è Luciana Savignano – Luciana Savignano, classe 1943, è étoile del Teatro alla Scala di Milano e del Ballet du XXe siècle di Maurice Béjart.
Cavaliere della Repubblica Italiana nel 1980, alla Savignano è stato conferito il Sigillo Longobardo della Regione Lombardia nel 1999. Le sono stati inoltre attribuiti numerosi prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio Positano Léonide Massine, il Premio alla carriera al Festival della Danza d’autore e solo tre anni fa Lo Schiaccianoci d’Oro. La Rai Tv, nel 2009, la scelse come giudice del talent show “Italian Academy 2” trasmesso nel 2009 da Rai Due.
La Savignano, formatasi alla Scuola di ballo della Scala di Milano, dopo il diploma conseguito nel 1961, è stata inviata dalla Scala al Teatro Bol’šoj di Mosca, nel 1963, per frequentare un corso di perfezionamento. Al rientro è entrata a far parte del corpo di ballo del Teatro alla Scala. La sua prima importante affermazione si è avuta nel 1968 quando Mario Pistoni la scelse come protagonista del balletto “Il mandarino meraviglioso” su musica di Béla Bartók.
Nel 1972 è stata nominata prima ballerina alla Scala e nel 1975 étoile. Nel 1973 ha avviato la sua collaborazione con Maurice Béjart che la invitò nella sua compagnia, Ballet du XXe siècle, dove interpretò la “Nona sinfonia”, “Ce que l’amour me dit” con Jorge Donn, “Romeo e Giulietta” e “Bakti”, esibendosi contemporaneamente alla Scala in balletti di repertorio come “Il lago dei cigni” e “Giselle” e in creazioni come “La bisbetica domata” e “Cenerentola”.
Nel 1994 Béjart la fece danzare ne “La voce” tratta da “La Voix Humaine” di Jean Cocteau e contemporaneamente si esibì negli spettacoli “Carmina Burana” e “Orpheus”. Importanti, inoltre, sono state le collaborazioni con il coreografo Micha Van Hoecke realizzate al Teatro alla Scala di Milano e al Ravenna Festival.
Dal 1995 prese a collaborare con la coreografa Susanna Beltrami con la quale fondò nel 1998 la Compagnia Pier Lombardo Danza, oggi Compagnia Susanna Beltrami. Dal sodalizio con la Beltrami è sorto anche lo spettacolo “Ukiyo-E, il fluire di una stella” eseguito in diversi teatri italiani.
Nel 2010 e nel 2011 ha interpretato il ruolo della Regina Thalassa nello spettacolo “Shéhérazade” con le coreografie di Fredy Franzutti. Nel settembre 2012 ha interpretato il ruolo di Don Juan nell’omonimo spettacolo del coreografo Massimo Moricone al Teatrino di Corte del Palazzo Reale per la produzione del Teatro San Carlo di Napoli.
La Savignano è una donna impegnata anche nel sociale. E’ testimonial a titolo gratuito delle associazioni italiane confederate contro la malattia di Parkinson.
Nel 2006 la giornalista Valeria Crippa le ha dedicato il libro “Anomalia di una stella”, testimonianza della sua vita artistica, mentre nel 2016 è stata pubblicata la sua biografia dal titolo “Luciana Savignano, l’eleganza interiore” scritta dal danzatore e scrittore Emanuele Burrafato. Del 2019, invece, è il libro “Conversazioni private” con Cristiano Cassani e curato da Olga Karasso e del 2021 è la testimonianza fotografica “Dedicato” di Angelo Redaelli dove viene privilegiato il percorso artistico con la coreografa Beltrami.
Il 3 agosto la Savignano sarà a Livorno, allo Chalet della Rotonda, nell’ambito di un’iniziativa tesa a sostenere il District Grant il cui scopo è raccogliere fondi per progetti umanitari. L’intervista, alle 21, è aperta al pubblico. Sarà l’occasione per conoscere da vicino quella che può essere considerata una delle più grandi danzatrici a livello europeo e mondiale.